Sinistra Civica Formigine

PROGRAMMA ELETTORALE AMMINISTRATIVE 2019

PENSARE GLOBALMENTE E AGIRE LOCALMENTE

La Lista Sinistra Civica Formigine, vuole concretizzare l’appello unitario dei Movimenti di Cittadinanza Attiva, Ecologisti e delle Sinistre, con un profilo alternativo alle politiche di austerità, che in Italia come in Europa stanno procurando povertà, disoccupazione e riduzione dei diritti e delle tutele.

Siamo cittadine e cittadini che con questa lista vogliono intraprendere un percorso di lavoro nel tempo, per la costruzione di una formazione di sinistra, che veda le istituzioni come il luogo di attuazione delle richieste e delle elaborazioni politiche che provengono dai suoi territori.

Obiettivo è dare a questa città una chiara impronta alternativa a questa maggioranza e alle destre, traduzione delle politiche neoliberiste che rischiano anche a Formigine di impoverire il paese.

Gli ultimi governi hanno evidenziato una continuità con queste politiche finalizzate alla totale ed indiscussa adesione alle regole di mercato, lasciando che del problema dei meno abbienti si occupino le istituzioni di assistenza o di matrice religiosa, tagliando i finanziamenti agli enti pubblici.

Noi pensiamo invece, che la povertà e lo sfruttamento non si gestiscono, ma si affrontano con politiche di redistribuzione del reddito e garanti del rispetto dei diritti dell’uomo, qualunque sia la sua provenienza economica, politica o territoriale. Politiche che nella difesa della laicità delle istituzioni devono trovare la loro base fondamentale di rivendicazione.

A noi il dovere di rilanciare i valori della Costituzione e diritti civili in essa contenuti, per impedirne il superamento. Dobbiamo avere la capacità di pensare globalmente ed agire localmente partendo dalle basilari rivendicazioni di rispetto di questi diritti, che nelle istituzioni locali devono avere la massima espressione.

Obiettivo è ricucire il legame dei cittadini con le amministrazioni locali che li dovrebbero rappresentare e che invece sentono sempre più lontane. Anche perché spesso le loro richieste e quelle dei comitati civici o sono disattese dall’amministrazione comunale, o ricevono risposte non adeguate alle reali problematiche e preoccupazioni. Pareri legittimi che sono stati nei fatti definitivamente eliminati o superati da accordi politico istituzionali.

Da troppi anni i luoghi democratici di decisione sono scatole vuote e le trasformazioni della città sono state principalmente realizzate considerando solo il riscontro economico e di breve durata o il guadagno di pochi.

Per questo motivo riteniamo necessario anche a Formigine, porre la massima attenzione alle questioni morali, politiche, sociali, ambientali ed economiche, attuando politiche non subalterne alle direttive delle istituzioni superiori.

È ora di crescere e pensare al futuro. Formigine non può rimanere ancorata soltanto a vincoli di bilancio. Bisogna avviare da subito un piano di interventi a lungo termine in campo sociale, ambientale ed istituzionale.

È ora che le cittadine e i cittadini tornino a essere parte attiva della città e delle sue decisioni con un Sindaco loro reale rappresentante.

Il Programma

AMBIENTE E TERRITORIO

  • Inquinamento ambientale

Non passa giorno ormai che non vengano superati i valori inquinanti presenti nell’aria. Aria inquinata che da anni miete vittime di malattie croniche e irreversibili.

Per questo è necessario attuare da subito politiche che mirino a tutelare la terra e la salute del suo popolo per le generazioni future. E per fare questo sono necessarie azioni che mirino a:

  • Promuovere iniziative per informare e sensibilizzare sui rischi e sulle cause conseguenti all’aumento dell’inquinamento atmosferico.
  • Promuovere politiche locali che mirino a ridurre le emissioni ad effetto serra conseguenti al consumo di nuovo suolo agricolo e orientando la rigenerazione urbana incrementando il verde pubblico nelle aree dismesse.
  • Lavorare affinché sia riconosciuta l’acqua bene comune e pubblico come sancito dal referendum del 13 giugno 2011 e la risoluzione ONU del 28 luglio 2010 dove si dichiara che il diritto all’acqua è un diritto umano universale e fondamentale.
  • Tutela e riqualificazione delle falde acquifere attraverso il divieto di edificazione privata e di pubblico interesse su zone in presenza di falda acquifera. Salvaguardare queste zone e prevedere la creazione di parchi per l’acqua con percorsi didattici. Diffondere la rete delle case dell’acqua.

Rifiuti

    • Potenziare la raccolta differenziata, percentualmente ferma da alcuni anni, incentivando il cittadino anche attraverso l’utilizzo di sgravi fiscali e riorganizzando la raccolta “porta a porta”, rendendola più snella e coordinata ed estendendola anche alla raccolta della plastica a tutti gli esercenti e alle attività produttive.
    • Rivedere i parametri per le agevolazioni sociali sulla tariffa rifiuti che devono essere di maggiore supporto soprattutto alle famiglie numerose.
    • Organizzare iniziative nelle scuole e con i cittadini, per la promozione della consapevolezza del pericolo “rifiuto non trattato”.
  • Promozione e attuazione di politiche che mirino, in collaborazione con le organizzazioni commerciali, alla sensibilizzazione verso la richiesta e riduzione degli imballi. Azioni da organizzare in concomitanza di eventi pubblici di recupero reale del rifiuto che coinvolga scuole, associazioni e cittadini.

Trasporto e viabilità

Bisogna ripensare la mobilità pubblica e cittadina incentivando l’utilizzo del mezzo pubblico e di strumenti atti allo spostamento con il minore impatto ambientale.

In termini concreti bisogna studiare le possibilità di utilizzo delle diverse modalità di trasporto (treno, autobus, auto, bici) rendendo efficace l’intero servizio di trasporto pubblico, coprendo le fasce orarie scoperte e le frazioni.

Soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa e sul territorio delle frazioni è necessario:

  • Promuovere la mobilità ciclistica e pedonale estendendo i tratti e la sicurezza delle piste ciclabili e costituire un ufficio per la mobilità ciclabile facendone un asse portante dei piani del traffico con l’istituzione dell’ufficio biciclette. La ciclabilità va incentivata e deve diventare parte essenziale della mobilità.
  • Riqualificare la rete viaria in termini di sicurezza attraverso opere di costante manutenzione integrandola con la rete delle ciclabili e del trasporto pubblico, istituendo zone a velocità 30 Km/ora per salvaguardare l’incolumità di ciclisti e pedoni stimolando così i cittadini ad usare mezzi alternativi all’automobile.
  • Incentivare l’utilizzo di mezzi pubblici prevedendo anche alcuni giorni, durante la settimana, con corse gratuite per linee di collegamento con le aree produttive.
  • Attuare forti riduzioni del traffico prevedendo zone di ZTL.
  • Fare pressione su Provincia, Agenzia della Mobilità e SETA per realizzare una nuova mobilità pubblica basata su tre linee guida
    • Istituire nuove linee di mobilità interna al Comune che colleghino le frazioni sull’asse Colombaro-Magreta, attualmente più penalizzate.
    • Facilitare il trasporto pubblico per i lavoratori da e verso le zone artigianali o le grande imprese, coinvolgendo parti sindacali e aziende che devono compartecipare alle riduzione dell’impatto ambientale e sociale.
    • Il tutto deve essere coordinato utilizzando e potenziando anche la linea ferroviaria Modena-Sassuolo.
  • Istituire la gratuità dei trasporti pubblici nelle giornate di sforamento dei limiti di inquinamento dell’aria
  • Istituire forme di sgravio fiscale finalizzate alla riduzione delle emissioni (es. recupero del costo degli abbonamenti a trasporto pubblico, parcheggio gratuiti e vigilati per deposito delle biciclette, installazione di colonnine per il rifornimento per le bici o auto elettriche, trasporto privato organizzato da aziende per i propri dipendenti, incentivo al car sharing etc.)

Razionalizzare il trasporto di merci attraverso piani di gestione che promuovano la riduzione e l’ottimizzazione della logistica delle merci.

Formigine ed il nostro territorio non hanno bisogno di grandi infrastrutture viarie, ma di opere che integrino l’attuale assetto viario soprattutto alcuni nodi di congestione del traffico e di inquinamento ambientale, per esempio la bretella Campogalliano – Sassuolo alla quale noi ci siamo sempre opposti. Opportuno sarebbe, invece, considerarne un solo stralcio per collegare lo scalo di Marzaglia con l’A22 e la tangenziale di Modena in un quadro di ridisegno delle relazioni dalle grandi infrastrutture viarie e ferroviarie di Modena ovest.

Ripensare alle infrastrutture ferroviarie. Formigine e la provincia hanno bisogno di aumentare le reti ferroviarie sia per il trasporto pubblico delle persone che per le merci. Necessario maggiore intermodalità tra ferro e gomma. Per questo motivo pensiamo all’avvio del servizio ferroviario tramviario tra Formigine – Modena e Formigine – Sassuolo – Maranello con apertura di nuove fermate. In fase successiva prevediamo l’ampliamento verso Reggio Emilia e valuteremo un collegamento allungato ferroviario Sassuolo – Maranello – Vignola sia per il trasporto merci che delle persone. In questo modo sarà possibile collegare i due comprensori ed i loro centri intermodali prevedendo una bretella ferroviaria di collegamento tra la stazione di Dinazzano e lo scalo merci di Marzaglia per il trasporto dei prodotti ceramici.

Riqualificare l’attuale tratta ferroviaria Modena – Sassuolo che attraversa il nostro comune puntando alla metrotramvia di superficie.

Un progetto attuabile attraverso:

  • La sostituzione dei treni e l’attivazione delle obliteratrici per biglietti ed abbonamenti.
  • La manutenzione delle stazioni e la creazione di nuove stazione di collegamento intermodale con parcheggi adibiti.
  • La messa in funzione dei monitor informativi.
  • Il servizio gratuito e senza prenotazione per il trasporto biciclette.
  • Prevedere e rendere gratuito il trasporto nelle giornate di chiusura al traffico veicolare.
  • Rivedere le politiche tariffarie per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico
  • Dare piena attuazione ad accordi regionali già stipulati in merito a tariffe agevolate a favore di specifiche categorie sociali

In sostanza è necessario aprire una riflessione politica sulla nuova situazione della mobilità perché le opere attualmente in funzione non sono più rispondenti alle nuove esigenze della comunità.

Edilizia Urbanistica

Per garantire il principio di consumo zero del suolo pensiamo si debba partire dal blocco dell’espansione urbana oltre il limite della città già urbanizzata, privilegiando l’opera di rigenerazione urbana attraverso un piano di riqualificazione e pianificazione ecosostenibile, potenziando al suo interno le aree verdi, aggregative e di servizio.

Nel territorio esteso come quello di Formigine sono presenti tutte le condizioni per interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, rendendo la città e le frazioni più accoglienti e solidali, in grado di rispondere alla domanda di edilizia residenziale sociale, di servizi ai cittadini e alle imprese, di qualità, bellezza, sicurezza ed efficienza degli spazi urbani.

Pensiamo inoltre, alla riqualificazione delle dotazioni infrastrutturali sia della mobilità che delle reti tecnologiche urbane (rete fognaria, sistema delle acque superficiali e di falda, approvvigionamento idrico, reti energetiche, reti dati, reti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti).

Deve rappresentare una priorità l’edilizia sociale che dev’essere considerata con la stessa dignità delle altre attrezzature di servizio, scolastiche e sanitarie. In particolare va valorizzata e soddisfatta la domanda di edilizia sociale, soprattutto se composta principalmente da alloggi in affitto a canoni calmierati.

In tema di servizi offerti alla persona proponiamo l’integrazione con le linee di indirizzo del PSC, per avere obiettivi comuni e condivisi. Il tutto finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato di servizi sociali che porti a sostenere e coordinare azioni volte allo sviluppo della comunità locale. Soprattutto attraverso l’integrazione dei cittadini più svantaggiati, l’inclusione, la cittadinanza attiva e il loro coinvolgimento, ottenibile anche attraverso l’azione delle associazioni del terzo settore. Importante è, attraverso l’utilizzo di spazi e luoghi sul territorio, diffondere sicurezza sociale ed urbana.

BILANCIO E GESTIONE FINANZIARIA

Il paradigma dei “beni comuni” è fondato sull’economia locale, sulla condivisione e la solidarietà, sull’autogestione delle risorse da parte delle comunità e la democrazia diretta. I beni comuni riguardano appunto la democrazia e le sue forme, i suoi obiettivi e la sua articolazione nel rapporto tra individuo e collettività.

Opporsi alla privatizzazione dei beni comuni significa riconquistare spazi pubblici autenticamente democratici, base di un pensiero politico e istituzionale nuovo e alternativo fondato sulla qualità dei rapporti e non sulla quantità dell’accumulo.

La città è un bene comune, perché appartiene a più persone unite da vincoli volontari di identità e solidarietà e deve rispondere a un bisogno che i singoli non possono soddisfare senza unirsi agli altri e senza condividere un progetto e una gestione comune. L’ambiente, la cultura e la conoscenza, l’istruzione, sono quindi beni comuni.

Di fronte pertanto alla necessità di rilanciare il ruolo dell’Ente Pubblico, da tempo estromesso dai processi di trasformazione ed evoluzione della società, oggi è quanto mai necessario adottare non solo nuove politiche espansive, ma un utilizzo mirato e politico delle risorse ad oggi disponibili.

In particolare è necessario contrastare, con politiche attive rivolte al corretto contenimento degli sprechi e investimenti finalizzati, le imposizioni di contrazione della spesa volta a mantenere intoccabile ed obbligatorio il pareggio di bilancio inserito in Costituzione. Blocco degli investimenti pubblici imposto indiscriminatamente ed indipendentemente dalla capacità amministrativa dei singoli comuni. Un vincolo che costringe le amministrazioni a non agire e deludere anche quei cittadini che con solerzia sostengono le imposte richieste, chiedendo in cambio servizi. Come per esempio è per il Comune di Formigine che ha applicato il coefficiente della Tari e dell’addizionale comunale più alte di tutto il distretto.

Una prima azione dovrebbe essere il potenziare la presenza del nostro Comune all’interno dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per contribuire in modo attivo alla proposta di nuove norme che consentano al Sindaco di non essere completamente subordinato a vincoli economici e progettuali provinciali, regionali e nazionali.

In concreto va evidenziato che i trasferimenti statali dal 2012 al 2018 sono calati di oltre 6.200.000 euro e questo ha contribuito a mettere a rischio alcuni servizi comunali ed attuare il risanamento del bilancio grazie a tagli, rinegoziazione dei mutui e soprattutto blocco degli investimenti.

Per attuare tutto questo è oggi necessario:

  • Potenziare con nuovi strumenti di analisi il recupero dell’evasione contributiva.
  • Strutturarsi con un organizzazione tale che consenta di aumentare la possibilità di attingere a fondi di sostegno ai progetti culturali e sociali provenienti dalla Regione, Nazionali ed Europei.

Siamo consci che i limiti imposti dal Patto di Stabilità impediscono anche ai comuni virtuosi, come Formigine, di effettuare investimenti per migliorare la qualità di vita dei propri cittadini e del territorio. Per questo motivo ci impegniamo a ricercare soluzioni e modalità superamento di questi limiti, in collaborazione con ANCI e facendo pressione su tutte le istituzioni che sarà necessario coinvolgere.

È anche oggi è un obbligo redigere un bilancio che sappia investire, con un percorso di lungo corso, su nuove politiche abitative e edilizia sociale con particolare riferimento alle giovani coppie, non solo per l’acquisto ma anche per affitti calmierati e concordati con gli enti locali interagendo così indirettamente con un ruolo calmieratore sulle speculazioni private sempre più diffuse sul territorio.

Un altro strumento potrebbe essere:

  • L’utilizzo in modo differenziato degli oneri raccolti da ACER e mai utilizzati per l’edilizia residenziale pubblica.
  • Uscire dalla logica degli appalti al massimo ribasso aumentando e imponendo norme più severe in fatto di trasparenza Per questo realizzare un protocollo di servizio e di legalità volto a privilegiare aziende e organizzazioni che abbiano evidenziato trasparenza e legalità in tutta la loro filiera organizzativa sia tecnica (appalti e subappalti) che finanziaria. In particolare sui subappalti che spesso vanno in deroga alla difesa dei diritti dei loro addetti.

Proponiamo inoltre, di istituire un corpo speciale della Polizia Municipale per il controllo di aziende e cantieri avviati dagli enti pubblici e di introdurre nei protocolli di accesso alle gare d’appalto, attribuendo un punteggio di merito, alle aziende che:

  • Non siano mai incorse in condanne penali, sanzioni amministrative (come assunzioni non in regola, danni contro il patrimonio o ambientali etc.) e siano parte della white-list antimafia.
  • Presentino i termini di garanzia di qualità e tempi sui lavori eseguiti.
  • Accettino penali sulla chiusura dei cantieri.
  • Forniscano tutte le documentazioni sopra richieste in riferimento all’utilizzo dei sub appalti.
  • RAPPORTO TRA ISTITUZIONE E CITTADINI

In forma diretta Amministrazione pubblico deve:

  • Strutturarsi in modo tale da presidiare ed effettuare una verifica accurata delle richieste di permessi commerciali e della variazioni d’uso territoriali che prevedano investimenti degni di segnalazione e controllo agli organi di competenza, nonché un accurata valutazione e rivalutazione degli spazi dismessi da riqualificare.
  • Agire per un recupero progressivo dell’esternalizzazione dei servizi avviato in questi ultimi 25 anni a partire dell’acqua, rifiuti, alloggi popolari, servizi di assistenza alla famiglia etc. che permetterebbero di riacquisire proventi economici da destinare ai servizi. Ingenti somme che, invece oggi, vengono distribuiti agli azionisti.
  • Avviare un processo di stabilizzazione dei lavoratori impiegati presso l’amministrazione pubblica, privata o cooperativa che elargisce servizi al cittadino affidati con specifici appalti pubblici.
  • Valorizzare i consigli di frazione rendendoli realmente uno strumento democratico di confronto e non un luogo di sola informazione rispetto alle decisioni prese da parte delle istituzioni. Utilizzando anche, quando necessario il referendum consultorio come strumento di democrazia diretta. In particolare per quanto riguarda la condivisione e definizione delle scelte programmatiche del bilancio (strutturare forme di bilancio attivo e partecipativo).
  • Ridefinire la quota redistributiva degli oneri secondari di urbanizzazione destinata agli edifici di Culto. In particolare si propone di riportare al 5% l’attuale 12% della quota come definito nella delibera 1136 del 2018 del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna e destinare tale proventi ad opere di pubblica utilità (asili, ristrutturazioni, viabilità ecc.)
  • Progressiva riduzione dei finanziamenti delle scuole private (paritarie) e alle attività collaterali. Proponiamo progressivamente di diminuire tali importi sostituendole con analoghi investimenti nell’istruzione pubblica (asili, scuole dell’infanzia, doposcuola, prescuola)

E’ indispensabile avviare processi di semplificazione burocratica a tutti i livelli. L’Amministrazione è dei cittadini, non contro di loro.

Queste le altre nostre proposte:

  • Dare attuazione reale al federalismo fiscale con possibilità di utilizzare in modo diretto alcune delle voci di fiscalità indiretta
  • Istituire una Commissione che in collaborazione con le Associazioni di categoria, sociali ed imprenditoriali, miri a snellire e velocizzare le procedure di acquisizione dei permessi per l’avvio, il miglioramento o il potenziamento di nuove imprese con priorità a quelle giovanili.
  • Riorganizzare e modernizzare, in collaborazione con le parti sociali, i servizi comunali rivolti alle cittadine e ai cittadini, equiparandoli e pianificandoli perché siano funzionali alle nuove esigenze della città.
  • Ridiscutere le convenzioni destinate alla gestione dei parcheggi pubblici, agendo in particolare sulla riorganizzazione della distribuzione delle zone a pagamento e la loro divisione per zone, con particolare riguardo ai posti gratuiti per residenti.
  • Recupero progressivo dell’esternalizzazione dei servizi avviato in questi ultimi 20 anni a partire dell’acqua, rifiuti, alloggi popolari, servizi di assistenza alla famiglia etc.
  • Condivisione e definizione delle scelte programmatiche del bilancio con i cittadini (bilancio partecipativo)
  • Potenziare la comunicazione delle attività della città con i cittadini, a cominciare dalla riforma del giornale comunale che non può essere solo un bollettino dell’amministrazione, pianificando un processo di informatizzazione progressivo che utilizzi i nuovi strumenti online e telefonici. Come l’introduzione di sistemi di consultazione online (viabilità, emergenze smog, interventi di manutenzione su impianti idrici e elettrici etc.) da integrare a contatti sul territorio

LEGALITÀ, DIRITTO E TRASPARENZA

E’ tempo di rendere incisive le iniziative di contrasto politico, giudiziario e culturale nei confronti del fenomeno mafioso nella nostra provincia.

Inseguire la destra sul terreno della legalità, cercare facile consenso con parole d’ordine, ordinanze, azione politica e controllo del territorio concentrato sull’immigrazione e sulla microcriminalità, ha distratto le necessarie energie dalla lotta alla criminalità organizzata. Riteniamo più utile dedicare persone ed energie ai controlli sui cantieri edili alla ricerca di lavoro nero, evasione, infiltrazione mafiosa nei sistemi di subappalto. Ormai eventi che evidenziano non solo il tentativo d’infiltrazione ma l’attuazione reale di fenomeni di radicamento malavitoso e richiedono un ruolo determinante delle istituzioni nonché il coinvolgimento della cittadinanza nel presidio civile e democratico del territorio. Non bisogna sminuire la questione come spesso in passato è stato fatto.

Oggi il fenomeno malavitoso crea meno allarme sociale perché si radica nell’imprenditoria in difficoltà con professionisti disponibili. Coscienti del diverso tessuto sociale e culturale le mafie al nord si sono inserite nel traffico di rifiuti, nel settore commerciale e della ristorazione, nell’edilizia, negli appalti pubblici utilizzando l’usura verso aziende in crisi indebitate e costrette a vendere.

Va potenziato l’osservatorio provinciale sugli appalti ed occorre passare dalla logica del massimo ribasso a quella dell’offerta economicamente più conveniente, in collaborazione con altri comuni, utilizzare l’idea della stazione unica appaltante (appalti, subappalti e subcontratti).

Bisogna partire dalle istituzioni sane e dal fatto che la nostra società civile è dotata di anticorpi creando collaborazioni e sinergie per utilizzare gli strumenti già attivi e continuare una battaglia comune, per sollecitare l’uscita allo scoperto e offrire supporto a quella parte di mondo imprenditoriale che subisce il ricatto mafioso.

Proponiamo l’istituzione di una commissione interconsiliare permanente nell’Unione dei Comuni del distretto in collaborazione con il comune di Modena. Avvalendosi di esperti che abbiano una visione nazionale del problema e che mettano a disposizione le proprie competenze. Questo gruppo di esperti potrebbe avere un ruolo di approfondimento, effettuare un monitoraggio costante, elaborare proposte, effettuare audizioni ed elaborare relazioni ma soprattutto, esse punto di riferimento con tutti i soggetti istituzionali.

Svolgere un ruolo in collaborazione con la camera di commercio per affrontare la questione degli immobili fantasma, verificare l’applicazione del protocollo sul contrasto all’evasione fiscale come firmato da ANCI ed Agenzia delle Entrate.

Avviare una forte collaborazione con le forze di finanza e di polizia volte ad incentivare il presidio economico e produttivo del territorio.

Realizzare un protocollo di servizio e di legalità volto a privilegiare aziende e organizzazioni che abbiano evidenziato trasparenza e legalità in tutta la loro filiera organizzativa sia tecnica (appalti e subappalti) che finanziaria. Presidio e verifica accurata delle richieste di permessi e della variazioni d’uso territoriali che prevedano investimenti degni di segnalazione e controllo.

Come azione concreta per contrastare la microcriminalità e furti proponiamo di potenziare e coordinare il controllo di vicinato impedendo l’uso delle ronde. Il presidio del territorio è un ruolo che aspetta solo alle forze dell’ordine. Per questo chiediamo il ripristino dell’organico del corpo dei vigili urbani, ricordando che, stando a quanto previsto dalla legge che definisce il numero degli agenti proporzionato a quello dei residenti, attualmente mancano almeno 8 agenti.

Esiste poi la necessità di tutelare le istituzioni democratiche, nate dalla Liberazione d’Italia dalla dittatura Nazifascista, dagli attacchi antidemocratici e restauratori volti a stravolgere i principi fondanti delle Repubblica e sanciti dalla carta Costituzionale.  Ed è in virtù e in difesa di questi principi che riteniamo fondamentale attuare le norme contenute nel Manifesto “Antidoti Antifascisti” proposto dall’ANPI agli Enti Locali, volto ad impedire che siano concessi spazi di diffusione e propaganda di stampo fascista sul territorio cittadino.

LAVORO E SVILUPPO

Uscire dalla crisi

La crisi economica e soprattutto occupazionale che ha colpito molti cittadini ci costringe a fare delle scelte che sino a tempo addietro erano impensabili. E’ necessario, infatti, oggi rivedere e potenziare gli aiuti verso i cittadini che hanno visto cambiare radicalmente la propria esistenza e il proprio futuro a causa della crisi economica ancora oggi attiva.

Un’operazione questa che deve partire dalla revisione degli indici Isee e revisione delle tariffe agevolate che metta tutti i cittadini in difficoltà allo stesso livello senza discriminazioni di natura economica o etnica.

Per invertire questo trend negativo, noi ci prefiggiamo d’intervenire anche con altre azioni concrete finalizzate al:

  • Monitoraggio dei problemi derivanti dall’attuale crisi economica all’interno delle famiglie;
  • Informazione a costo zero, nelle scuole e nelle iniziative economiche e sociali presenti nel territorio;
  • Sostegno alle iniziative di autogestione di gruppi di famiglie e loro integrazione in rete.
  • Sviluppo di gruppi di acquisto di materiale scolastico con l’appoggio dell’assessorato alla pubblica istruzione in accordo con i fornitori.
  • Revisione della quota dei campi estivi e gratuiti per bambine e bambini in difficoltà, predisponendo anche giornate gratuite in convenzione con Centri sportivi e Istituzioni culturali.

Non si deve inoltre, anche tralasciare una seria revisione e semplificazione della burocrazia amministrativa a tutti i livelli. L’amministrazione di un Comune non può essere vista come un ostacolo ma un aiuto per tutti i cittadini.

Occupazione

    • Avviare un processo di stabilizzazione dei lavoratori impiegati presso l’amministrazione pubblica, privata o cooperativa che elargisce servizi al cittadino affidati con specifici appalti pubblici.
    • Revisione delle convenzioni introducendo nei capitolati seri principi di rispetto dei diritti dei lavoratori impiegati e del servizio da erogare. (es. doposcuola che non sia solo accudimento controllato da volontari ma organizzati e garantiti con la presenza d’insegnanti con competenze  etc.)
  • Sostegno alle vertenze dei lavoratori impiegati nel settore privato in tutti i casi dove vi sia accertato una violazione dei contratti ed accordi nazionali o aziendali, mancanza di rispetto del diritto al lavoro o violazione della carta costituzionale.
  • Avviare un tavolo di trattativa, in collaborazione con tutte le organizzazioni sindacali e imprenditoriali del territorio, affinché in fase di rinnovi dei contratti aziendali sia avviata una procedura che permetta il superamento e non applicazione del Job Acts.  

SOLIDARIETÀ E POLITICHE SOCIO SANITARIE

Politiche giovanili, spazi sociali.

Anche Formigine vive una richiesta ricorrente di spazi e luoghi dove sperimentare forme di cultura e creatività all’interno dei quali costruire forme diverse di progettualità e socialità.

Per attuare questo è indispensabile un’azione dell’amministrazione per garantire a singoli e gruppi,  spazi adeguati per costruire punti di aggregazione intorno ad un progetto culturale e sociale. A Formigine per esempio esiste un diffuso tessuto associativo e di volontariato sia laico che cattolico, ma non viene mai affiancato da una sufficiente insorgenza di progetti dal basso atti a valorizzare le culture radicali ed il pensiero differente.

E’ necessario lavorare da un lato alla prevenzione di fenomeni di marginalità e devianza, che trovano sempre nuove forme di espressione e dall’altro incentivare le politiche giovanili a tematiche quali quelle della ricerca di un alloggio e del precariato lavorativo giovanile sempre più abbandonato a se stesso.

Incentivare i giovani ad affiancare le realtà organizzate tradizionali (Associazioni, volontariato, polisportive, ecc.), e alternative, incentivandone l’incontro. Processo ottenibile grazie alla sempre più rivendicata ma mai consentita autonomia organizzativa e progettuale.

Favorire ad esempio le azioni tese al recupero di spazi urbani che consentano momenti di aggregazione e permettano di svolgere attività autogestite nelle quali i giovani si riconoscano nel tentativo di fare sistema tra formazione, lavoro, radicamento territoriale, percorsi di partecipazione sociale e creatività. Un progetto che dev’essere considerato proprio dalla definizione urbanistica del territorio e individuato nella messa a disposizione di spazi abbandonati o di recupero. Spazi dove sia possibile garantire realtà autogestite con una continuità territoriale e temporale necessaria a ricoprire in pieno la funzione sociale e culturale utile a questo territorio.

Sono previste altre forme d’intervento pubblico:

  • Bonus tariffari sociali, finalizzati ad ottenere agevolazioni nel pagamento delle utenze di luce e gas.
  • Contributi straordinari continuativi a favore di cittadini che in seguito alla crisi economica/occupazionale non sono più in grado di fare fronte autonomamente alle necessità del proprio nucleo familiare.
  • Protocollo salva-sfratti, per rispondere alla difficoltà delle famiglie nel rispettare il regolare pagamento dell’affitto e la conseguente difficoltà a mantenere l’alloggio occupato in locazione.
  • Agevolazioni tariffarie per sostenere le famiglie con figli in età scolare, volte a mitigare le difficoltà a pagare regolarmente le tariffe di frequenza dei servizi educativi/scolastici.
  • Formazione e/o riqualificazione per giovani e adulti con l’obiettivo di contrastare la disoccupazione e favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani e degli adulti espulsi  dal mercato stesso.
  • Accessibilità reale, dal punto di vista della sostenibilità economica, ai servizi per la prima infanzia. Aiuto alle giovani mamme (i nuovi contratti di lavoro spesso non garantiscono il diritto alla maternità) attraverso servizi anche a domicilio, quando per motivi diversi il bimbo non sia inserito in un asilo-nido.
  • Sanità

Siamo contrari alle esternalizzazioni, perché riteniamo che questa pratica riduca la qualità del servizi. Si ritiene, infatti, che il principio di monetizzazione del lavoro rivolto alla cura degli anziani sia potenzialmente sbagliato, soprattutto se il gestore accreditato non è soggetto pubblico.

L’obiettivo è quello di lavorare di concerto con la Regione al fine di cambiare le condizioni di gestione, spostando il principio di cura attuale, basato sul minutaggio, ad un principio di cura e di gestione basato sulle necessità della persona.

Riteniamo dunque necessario avviare un confronto sia in Unione che in Regione, al fine di sollecitare una revisione della normativa in materia.

Avviare un processo di verifica sul territorio volto a:

  • Garantire, con un piano specifico di costruzione di case per gli anziani;
  • Progetti specifici volti all’applicazione di assistenza domiciliare.
  • Avviare anche un processo di integrazione totale dei disabili attraverso la realizzazione d’infrastrutture volte a rendere Formigine una città completamente a misura di disabile, in ogni sua offerta culturale, sociale e ricreativa.

Politiche socio-sanitarie

La ripartizione della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, dovrà consentire il mantenimento e il miglioramento della quantità e della qualità dei servizi programmati pur ricercando il massimo di omogeneità con altri Distretti.

Centri diurni da rendere effettivamente fruibili, con una maggiore flessibilità di frequenza e orari di apertura sui 7 giorni, considerandoli come integrazione all’assistenza domiciliare e come sollievo per la famiglia, oltre che come parte della rete aperta di socialità nel territorio. Nell’ottica di rafforzare la domiciliarità (assistenza domiciliare, assegno di cura, qualificazione e regolarizzazione delle assistenti familiari), bisogna dare priorità alle seguenti problematiche:

  • residenze: posti letto protetti (3% anziani oltre i 65 anni, con adeguamento alle necessità, e posti letto di sollievo;
  • centri diurni con posti di sollievo temporaneo, con maggiore flessibilità e ampliamento d’orario, per dare sostegno alle famiglie e ridurre le liste d’attesa;
  • diffusione degli interventi di sollievo, sia in residenza che a domicilio.

Case famiglia

La Regione Emilia Romagna ha censito 1.500 appartamenti “Case Famiglia per anziani” che ospitano anziani, fenomeno in crescita e presente in maniera importante anche nel nostro distretto. Si tratta di appartamenti che funzionano senza accreditamento, senza requisiti specifici e quindi fuori controllo rispetto alla condizione degli anziani che vi sono ospitati.

Chiediamo:

  1. Una mappatura delle situazioni in essere nel nostro territorio.
  2. Di stabilire modalità di controllo e resoconti sulla situazione riscontrata.
  3. Regolamento per la disciplina ed il funzionamento delle Case Famiglia.

Case della Salute

Per gli anziani è fondamentale la diffusione in tutti i distretti, quindi anche nel nostro, di una rete di Case della Salute nelle quali realizzare programmi di prevenzione e promozione di stili di vita sani, utili a monitorare la fragilità con il concorso dei cittadini; attivare ambulatori infermieristici per la gestione delle cronicità e ambulatori per le piccole prestazioni che possono sgravare i Pronto Soccorso.

Politiche abitative ed edilizia sociale

Di fronte al perdurare della crisi che sta travolgendo gli equilibri sociali, la casa rimane fondamentale soprattutto a Formigine per tutti i cittadini ed in particolare per le giovani coppie.

Quali politiche possono e devono allora attuare le istituzioni?

  • Per le giovani coppie va intrapreso un percorso che permetta anche chi ha difficoltà di trovare un lavoro stabile, di poter accedere ad esempio ad affitti calmierati e concordati con gli enti locali volti ad evitare speculazioni private, o il pagamento di quote esentasse fenomeno oggi sempre più diffuso.
  • Avviare un percorso di studio su prodotti finanziari con tassi agevolati e garantiti dall’ente locale,
  • da destinare all’acquisto della prima casa per le giovani coppie ed in particolari per giovani coppie con figli.
  • Estensione del “blocca-sfratti” e azioni volte a sostenere con incentivi e contributo all’affitto, per le fasce di basso reddito, salariati precari e per chi perde il lavoro.

Stilare un piano casa che sia principalmente indirizzato alla ristrutturazione dell’esistente e non preveda solo la creazione di immobili di alta qualità abitativa ma anche all’affitto a canone calmierato. Incentivando questo processo anche attraverso agevolazioni fiscali, soprattutto nel caso di nuovi comprensori di edilizia sociale, realizzabili attraverso convenzioni con enti finanziari.

Sbloccare e procedere  all’avvio di un processo di edificazione residenziale pubblica fissata al 35% dai piani edilizi territoriali ma di fatto mai realizzati. Prova sono gli attuali 114 alloggi di edilizia popolare presentI sul territorio, su 34.000 alloggi sino ad oggi realizzati.

Per avviare tutto questo, è oltremodo necessario, utilizzare  la destinazione d’uso dei canoni incassati da Acer in questi territori, mai destinati alla realizzazione di nuovi immobili sociali.

Importante sarebbe riuscire a realizzare anche alloggi di piccole dimensioni per favorire il trasferimento di anziani. Un progetto ampio che deve necessariamente veder coinvolte le associazioni di riferimento del territorio.

SPORT

La promozione dell’attività sportiva per tutti i cittadini richiede l’impegno costante dell’amministrazione comunale. Ogni progetto utile a favorire il miglioramento delle condizioni psicofisiche dei cittadini, ha come risultato il miglioramento della capacità di apprendimento, la possibilità di vivere e stare meglio dentro le mura domestiche o all’aria aperta, l’opportunità di sviluppare rapporti di conoscenza e collaborazione al fine di uscire dalla solitudine.

Crediamo che sostenere le attività motorie e sportive significhi ricercare costantemente di favorire un senso di appartenenza alla comunità, con l’obiettivo di frantumare le barriere architettoniche virtuali, come le classi sociali o la solitudine, e quelle oggettive, legate alla condizione fisica.

Considerando lo sport un momento non solo atletico ma di aggregazione e riconoscimento sociale, riteniamo fondamentale che l’assessorato di riferimento sia parte attiva di un processo di diffusione del valore ludico della competizione che non può avvenire senza il totale rispetto e coinvolgimento emotivo degli attori che ne sono coinvolti.

In particolare è necessario per raggiungere questo scopo:

  • Prevedere il potenziamento delle strutture esistenti
  • Progetti in collaborazione con il Ministero alla pubblica istruzione, assessorato allo sport e all’istruzione affinché siano coinvolti tutti gli studenti, a partire dalle scuole primarie, in attività che mirino alla conoscenza pratica di tutte le discipline sportive.
  • Collaborare attivamente con le società sportive e specifici progetti, affinchè si possano individuare percorsi di accesso all’attività sportiva anche per  quelle persone che per problemi fisici, linguistici o economici, non possono liberamente accedervi.
  • Sviluppare momenti regionali e nazionali di eventi competitivi per discipline atletiche olimpioniche per disabili.

Sport e tempo libero

Si ritiene indispensabile sostenere lo sviluppo delle attività sportive, sia utilizzando le realtà già presenti nel nostro territorio, a cui fanno riferimento le principali Associazioni Sportive, sia sostenendo che potenziando nuovi progetti.

Ci si pone quindi l’obiettivo prioritario di accelerare il processo di realizzazione del polo dello sport, confermando la scelta di continuare a collaborare strettamente con le Associazioni Sportive. Il nostro desiderio è quello di coinvolgere tutte le fasce d’età, con un occhio di riguardo ai giovani e alle persone più anziane.

Sosterremo quindi progetti che abbiano come finalità l’inclusione e la partecipazione, anche su base volontaria, di persone anziane che abbiano i desiderio di mettere il loro tempo, la loro saggezza e la loro esperienza a disposizione della collettività.

Per incentivare l’utilizzo degli impianti sportivi comunali, è necessario poter ridurre i costi d’accesso, soprattutto per le famiglie con più bambini. Saranno per questa ragione previste delle tariffe agevolate.

Inoltre, a coloro che normalmente non praticano un’attività sportiva a causa dei molteplici e imprevedibili impegni, verrà data l’opportunità di acquistare pacchetti di ore ad accesso libero alle strutture sportive.

SCUOLA ED EDUCAZIONE

Riduzione dei finanziamenti alle scuole private.

A Formigine, come in tanti altri comuni, si assiste da anni ad un progressivo aumento degli importi destinati alle scuole private (paritarie) e alle attività collaterali. Proponiamo di diminuire progressivamente tali importi sostituendoli con analoghi investimenti nell’istruzione pubblica (asili, scuole dell’infanzia, postscuola, prescuola). Riteniamo necessario differenziare le rette a favore delle famiglie economicamente più deboli.

Le nostre proposte

Avvio di un progetto di idee per un percorso che studi la fattibilità assieme ad UniMoRe di un istituto superiore e anche di un distaccamento di un Polo Universitario nel nostro territorio.

La scuola pubblica statale va difesa e potenziata. Il diritto allo studio va sostenuto anche con proposte di attività integrative e di sostegno. Ribadiamo la difesa del tempo pieno e prolungato nel confronto tra famiglie, Scuola e Comune.  

Mantenere l’offerta dei centri estivi, ma prolungarli fino alle ferie collettive dei genitori lavoratori, rivedere le convenzioni e le collaborazioni con i privati per migliorare la qualità e la quantità dell’offerta, l’efficienza ed economicità del servizio.

Nella fascia 0-3 anni si sono raggiunti standard europei. Si dovrà continuare a lavorare per mantenere anche attraverso servizi differenziati gli attuali standard di accesso e didattici.

Promuovere e sostenere iniziative formative che docenti e genitori proporranno

Promuovere convegni, seminari, corsi per sostegno alla genitorialità

Potenziare il progetto Bimbobus.

Attivare un servizio di scuolabus gratuito tra le scuole delle frazioni e Formigine centro (biblioteca, castello)

Potenziare e sostenere i servizi per la fascia adolescenziale come prevenzione della devianza giovanile e del disagio, con un’attenzione particolare soprattutto ai ragazzi immigrati di seconda generazione favorendo l’accesso ai servizi e l’incontro di ragazzi e ragazze in contesti protetti ed a chiara valenza educativa

CULTURA E TURISMO

Cultura

In coerenza con quanto scritto nella Costituzione repubblicana sosteniamo che il sapere è un bene comune, non mercificabile e non privatizzabile. Tutti i cittadini hanno il diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità a cui appartengono.

La cultura è una risorsa anche sul piano economico, ma per noi il suo valore strategico è principalmente nell’utile culturale e dunque sociale che produce. Cultura e conoscenza sono strumenti di formazione e di crescita di consapevolezza critica, elementi strategici fondamentali per la democrazia. La cultura è un diritto fondamentale e inalienabile, alla cui fruizione e produzione si deve poter accedere liberamente.

Sulle politiche culturali cittadine è necessario avviare un ragionamento verso nuove prospettive, che riparta “dal basso”, in un’idea di produzione culturale che si alimenti in nuovi spazi di sperimentazione, con la messa in circolo di conoscenza, creatività e talento di giovani artisti, di operatori culturali, di intellettuali e di operatori del mondo associativo.

La cultura è sperimentazione e ricerca. Non siamo turisti nella nostra città, ma persone che sperimentano nuove forme di conoscenza e creano nuove occasioni di apprendimento.

  • E’ necessario dunque pensare a politiche culturali lontane da logiche di consumo e spettacolo, che invece dirottano la gran parte delle risorse economiche su attività culturali ed eventi di grande visibilità e richiamo.
  • E’ fondamentale investire sulla centralità degli Istituti culturali e delle Biblioteche nella loro funzione pubblica e sociale. Il che significa investire seriamente sul potenziamento del personale, sulla sua continua formazione e il superamento dell’appalto che spesso significa grave danno al profilo di qualità del Comune e un carico di tagli e precarietà per i lavoratori.
  • La cultura, inoltre, ha bisogno di spazi liberi che singoli o associazioni possono occupare per svolgere i loro progetti. Formigine deve guardare, ascoltare, capire soprattutto i giovani, che spesso non si riconoscono nei luoghi organizzati, ma vogliono creare e gestire i loro stessi spazi. Un’amministrazione attenta e sensibile ha l’obbligo di dare corso a questa richiesta con il recupero di spazi urbani destinati all’espressione della creatività giovanile.
  • Proponiamo inoltre di avviare una riflessione politica di confronto e ideazione comune con le amministrazioni confinanti per progetti comuni e universalistici. Oltre a fronteggiare la contrazione dei bilanci in modo virtuoso, l’ipotesi di concepire queste attività con un unico centro di iniziativa e di attività culturale, consentirebbe di strutturare un servizio più articolato, frutto della cooperazione di tutti gli istituti e gli operatori privati delle varie città, che trarrebbero dalla loro integrazione un nuovo slancio e un potenziamento della loro visibilità.

Turismo

Intercettare il flusso turistico delle persone che visitano il nostro territorio soprattutto sull’asse Modena/Maranello/Sassuolo d’altra parte gran parte di questo turismo non si ferma sul nostro territorio a lungo, i turisti spesso arrivano e ripartono nel giro di poche ore. Sinistra Civica Formigine ritiene necessario sviluppare un lavoro di educazione alla cultura nel settore turistico in collaborazione con tutti gli attori commerciali della nostra città, al fine di strutturare una nuova e più avanzata rete di accoglienza e gestione dei visitatori annuali. Pensiamo che si aprirà così in modo concreto una possibilità di crescita economica locale. Proporre collaborazioni anche con altri Comuni, prevedendo la possibilità soprattutto per i turisti stranieri di approdare nella nostra città e nel nostro territorio per vedere e vivere l’equilibrio tra tessuto industriale e territorio agricolo e le eccellenze eno-gastronomiche del nostro territorio.

Riteniamo pertanto utile la realizzazione di un’area camper attrezzata.

Al fine di incentivare l’afflusso turistico riteniamo inopportuno al momento applicare la tassa di soggiorno.

IMMIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE

Una società multiculturale

Bisogna lavorare attivamente affinché anche Formigine si classifichi come città plurale. Un luogo dove nessuno deve essere discriminato per condizione economica, appartenenza religiosa e culturale e scelte sessuali.

Per fare questo è indispensabile incentivare politiche per una società multiculturale, solidale e multietnica che vede, come suo punto di forza l’integrazione di gruppi di cittadini stranieri radicati nel nostro territorio, anche grazie al potenziamento e la conoscenza del commercio equo e solidale e la reciproca ricchezza data dall’incontro tra differenti culture.

Non applicazione del decreto sicurezza in ossequia a quanto sostenuto da molti altri sindaci italiani della sua incostituzionalità.

Diritti civili e convivenza

Sulle grandi scelte della città il Terzo Settore deve essere considerato un interlocutore a pieno titolo dall’Amministrazione comunale. Per questo è importante rivedere il ruolo delle consulte del volontariato e dell’associazionismo, prevedendo funzioni più adeguate a un ruolo di cittadinanza attiva (pareri obbligatori, non vincolanti, da prevedere sugli atti più importanti previsti per ogni materia).

Promuovere una gestione pacifica dei conflitti tra concittadini con l’adeguato riconoscimento delle diverse comunità e delle fasce di età.

Incentivare la mobilitazione contro la violenza contro le donne, con creazione di reti di sostegno anche informali e campagne permanenti di informazione e monitoraggio dello stato del problema nel nostro territorio. Un processo culturale e tecnico in cui l’amministrazione deve essere partner attiva al fianco dei Centri anti-violenza e alle Case di accoglienza. Un lavoro questo, che deve essere necessariamente affiancato, nelle scuole di ogni grado, da un programma d’informazione ed educazione sulle differenze di genere e di educazione sessuale e sentimentale per preadolescenti e adolescenti.

Attuare politiche istituzionali affinché sia applicata la legge sulle unioni civili, anche tra cittadini dello stesso genere e che le stesse, vengano celebrate in luoghi adeguati e senza alcuna discriminazione.

  • Per questo ci impegniamo a garantire il riconoscimento, da parte di entrambi i genitori, dei figli di coppie omosessuali, seguendo oltremodo le indicazioni di diverse corti d’appello (a partire da Trento e Torino) che si sono pronunciate a loro favore.

RAPPORTI UNIONE DEI COMUNI

Tenendo conto che l’abolizione delle Province ha di fatto reso più deboli i Comuni con il più basso reddito e numero di abitanti, va potenziato il rapporto politico dell’Unione Comuni Ceramico per un equilibrato sviluppo di tutti i comuni aderenti in rispetto della tutela dell’ambiente e del territorio, che ricordiamo va tutelato e protetto per le generazioni future.

Per questo è bene che sia istituito un osservatorio permanente per quanto riguarda:

  • Il potenziamento e miglioramento della viabilità. Si dovrà passare da un’ottica autocentrica a quella umanocentrica. L’amministrazione dovrà farsi carico dell’interesse pubblico partendo da una mobilità sostenibile.
  • Pianificazione delle sviluppo industriale
  • Piani di riconversione delle strutture industriali abbandonate con particolare riferimento alla condivisione dei costi di bonifica e di rilancio dei territori ormai inedificabili.
  • Piano di equilibrio delle acque e della manutenzione dei fiumi ed invasi.

E’ oggi necessario l’istituzione di un albo dell’Unione delle aziende presenti sul territorio, con la realizzazione di un “data base” che miri a verificare che la partecipazione ad appalti con gare al massimo ribasso, provenienza e onestà garantita. Utilizzare l’idea della stazione unica appaltante (appalti, subappalti e subcontratti).

Potenziare e difendere le istituzioni sane creando collaborazioni e sinergie per continuare una battaglia comune contro le organizzazioni malavitose, selezionando e prediligendo quelle aziende e quella parte di mondo imprenditoriale che decide di collaborare e di denunciare il ricatto mafioso.

  • LAICITA’

  • Redistribuzione degli oneri secondari di urbanizzazione.

  • Basta fondi per gli edifici di Culto. La delibera 1136 del 2018 del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, indica ai Comuni di destinare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria raccolti all’edilizia di Culto. La stessa delibera conferisce ai comuni la facoltà di modificare tale percentuale anche annullandola. Ci impegniamo ad azzerare tale percentuale, e di destinare tutti gli oneri di urbanizzazione secondaria ad opere non confessionali.
  • Istituzione delle sale del commiato

Ci impegniamo all’istituzione di dignitose sale del commiato pubbliche nelle quali si possano celebrare esequie non religiose.

  • Promozione delle Direttive Anticipate di Trattamento

Il comune di Formigine è stato tra i primi in provincia di Modena ad istituire un registro per le DAT, ma anche ora che è stata promulgata una legge sul tema non sono molti i cittadini a conoscere la possibilità di poter indicare le Disposizioni Anticipate di Trattamento.  

Ci impegniamo a promuovere tra i cittadini la conoscenza e la diffusione di questo importante strumento di libertà per consentire ad ogni persona di indicare le proprie “direttive anticipate” di fine vita,  qualora, in futuro, si venisse a trovare nell’impossibilità di opinare sulle cure ricevute.

  • Cerimonie ed edifici pubblici liberi da simboli religiosi

Simboli e le celebrazioni religiose sono utilizzati da alcune forze politiche come strumento identitario per creare inutili barriere nei confronti dei minoranze (migranti e persone LGBT in testa). Ci impegniamo nel quadro normativo vigente, a rispettare le laicità degli edifici pubblici evitando di esporre simboli religiosi. Chiediamo anche di rispettare il principio di laicità nelle cerimonie pubbliche.